Camp Puglia 2019 – Gargano 15 – 23 Giugno- Resoconto e foto
testo di ellebi
La breve cronaca del Camp 2019 viene riportata sul sito dell’Associazione con un po’ di ritardo e quindi perdendo un poco dell’immediatezza della settimana vissuta.
Chi scrive conferma che non si è trattato di una casualità, ma voluta con lo scopo specifico di far ricordare ai partecipanti le giornate sulla costa del promontorio del Gargano e conseguentemente far riaffiorare altri dettagli che la nostra memoria conserva anche se talvolta, inspiegabilmente li nasconde.
E per coloro che leggono queste righe, non avendo potuto essere presenti, queste righe potrebbero essere origine di immaginazione e di domande, del tipo “perché io non c’ero?” o stimolare un sogno da trasformare in realtà.
La scelta del “Gargano” è stata frutto di un sondaggio tra tutti i Soci così che altre interessanti mete, saranno prese in considerazione per la prossima edizione del Camp. Stabilire un “dove”, alla data è prematuro.
Coloro che nell’ambito Sottocosta si sono dedicati alla definizione di tanti dettagli, del programma, del coinvolgimento tecnico e di quant’altro realizzato, sono compiaciuti per essere riusciti a soddisfare, in larga misura, le aspettative dei partecipanti e ciò non è poco.
Ancor prima che iniziasse questo ottavo Camp, alcuni si sono presentati sul posto a verificare che quanto previsto sulla carta, fosse realizzabile al meglio, curando i dettagli e gli aspetti organizzativi.
Con gli arrivi del Sabato già si respirava un’altra aria, quella tipica del Sottocosta Camp, le sistemazioni nei bungalow, in tenda, con i camper, la preparazione dei kayak perché la voglia del kayak in acqua era desiderio comune.
Ma l’aspetto più significativo è stato quello del ritrovarsi tra amici che da tempo non si vedevano e conoscerne di nuovi che non hanno tardato ad inserirsi in un gruppo consolidato. La momentanea difficoltà è stata quella di ricordarsi i nomi dei nuovi, ma anche questa difficoltà è stata dai più superata con brillantezza.
Il primo momento di incontro al briefing di apertura con l’aperitivo, gli incontri successivi al market, al bar, al ristorante e allo “info point”, e in navigazione, hanno fatto il resto.
Alla domanda del dove andremo oggi, la risposta era semplice, bastava consultare il tabellone del programma giornaliero, dare propria adesione e il gioco era fatto. Si poteva sapere tutto, gli orari, le mete, la distanze, i nomi dei responsabili della conduzione e chi avrebbe fatto parte dei gruppi, senza contare poi gli incontri didattici in tutta la settimana.
La puntualità agli imbarchi è stata una interessante realtà e in navigazione sono state rare le occasioni di richiamo soprattutto nell’ottica del divertirsi in sicurezza.
Nelle precedenti edizioni del Camp le navigazioni lungo costa hanno portato alla scoperta di luoghi affascinanti da spiagge candide a scogliere, da alte falesie a innumerevoli passaggi nei giardini di rocce, ma le grotte hanno sempre costituito una rarità. Non è stato così al Gargano dove i numerosi anfratti hanno incuriosito tutti e alla fine si è collezionata una “scorpacciata” di grotte dalle infinite caratteristiche sia con passaggi possibili o difficoltosi e talvolta pure impossibili.
La sorpresa per i più è stata quella di sapere che tutte le grotte del promontorio del Gargano sono catalogate e la mappa distribuita le riporta con meticolosa precisione.
Le indicazioni fatte sull’uso del casco in grotta, hanno avuto naturale fondamento e l’uso dello stesso è altamente raccomandato all’insegna del “non si può mai sapere”!!!
Dalle sedute didattiche è sorto interesse per Pagaia Azzurra SK2 e sette sono coloro che hanno superato la prova di certificazione con qualche difficoltà ma con molto entusiasmo.
Non sono mancate le opportunità per altre mete turistiche del Parco Nazionale del Gargano e la giornata alle Isole Tremiti ha coinvolto un gioioso numeroso gruppo.
Le condizioni meteo marine ideali hanno permesso la pagaiata in “notturna” nella zona antistante la spiaggia di Baia di Campi con ingresso a due grandi grotte, una lunga fila indiana di 300 metri di kayak: esperienza unica e forse anche indimenticabile.
La cena di chiusura del Camp è stato momento di gioviale convivialità e la settimana è risultata forse troppo breve ma pur sempre un valido presupposto per non mancare al prossimo Camp.
Quanto sopra illustrato costituisce un concreto positivo che rispecchia ciò che si vuol definire la “formula di Sottocosta”.
Altri appuntamenti e occasioni sono in calendario nei prossimi mesi, per cui
lasciamoci con un
… arrivederci!