UN KAYAK E UNA VOLPE -16 febbraio 2021
di Marco Verdone
Una giornata di febbraio fredda e limpida. Mare calmo e vento lieve.
Seguo da vicino la linea costiera della tenuta di S. Rossore (Pisa).
La spiaggia e le dune sono una continua meraviglia nonostante l’erosione e i cronici depositi di plastica portata dai mari del sud.
Osservo limicoli, beccacce di mare, gabbiani e cormorani,
pagaio lento senza fare movimenti bruschi per non indurli a volare
e sprecare preziose energie.
Poi intravedo una sagoma rossastra che si muove tra i legni accumulati sotto le dune.
Mi immobilizzo e mi lascio portare da onde leggere che vengono da ovest.
Mi avvicino e lei alza la testa. Mi scruta e valuta la mia pericolosità.
Riprende la sua ricerca di qualcosa di commestibile avendo capito che sono solo
un umano innocuo che fa finta di essere un tronco.
Riesco a riprendere delle immagini con il telefono.
Lei si incammina verso nord e io inverto la rotta e la seguo a distanza.
Facciamo un pezzo di strada insieme, poi decide di entrare nella macchia.
Resto fermo nel kayak pensando a questo straordinario e semplice mezzo che mi permette di osservare l’ambiente nel quale mi muovo con grande discrezione e nessun impatto negativo.
Un giorno indimenticabile, pagaiando a 10 nm, con 7°-8°C e visioni che nutrono l’anima.