Sottocosta Camp Argentario 2021 – 11–9 Settembre – testo di ellebi
Contrariamente alle precedenti edizioni, il Camp 2021 si è svolto a Settembre invece che a Giugno a causa della situazione Covid 19 ancora instabile a primavera inoltrata.
Alla base del Camping Feniglia, i “sottocostini” erano un po’ ovunque, nei bungalow, nei camper, nelle tende e non c’era angolo senza loro composta presenza: una vera invasione pacifica che ha stupito il resto dei campeggiatori presenti particolarmente nell’area riservata alle tende.
La scelta si è orientata sull’Argentario per via della sua relativa centralità e ciò ha consentito a tanti Soci Sottocosta di partecipare pur provenendo da diverse regioni.
Di queste se ne è fatta una classifica delle presenze e tra Lazio-Lombardia è finita in pareggio con 31 a 31 seguiti da Toscana 15, Puglia 6, Emilia e Liguria 5, Campania e Piemonte 4, Marche 3, Alto Adige 2, Francia, Svizzera e Portogallo 1, Umbria e Veneto 1. Presenze così numerose non sono una novità per i Camp di Sottocosta ma una semplice orgogliosa considerazione è che alla data e a livello nazionale, non ci sono manifestazioni di così lunga durata per incontri tra appassionati alla pratica del kayak da mare, se non risalendo ai tempi dell’Elba Maremarathon che viene sempre ricordata come incontro insuperabile e tutto ciò merito di Gaudenzio dell’Elba.
Considerando che non tutti hanno potuto essere presenti per il periodo, la presenza media giornaliera è sempre stata sull’ottantina tra kayakers e accompagnatori.
Come consuetudine vuole, al primo giorno si sono susseguiti gli arrivi e in serata un originale incontro in spiaggia per l’aperitivo di benvenuto, un incontro realizzato grazie alla collaborazione del gruppo di Insegnanti e di volontari.
La domanda ricorrente era dove si va e cosa si fa domani? La risposta è stata semplice e ben visibile ogni sera presso il folcloristico gazebo allestito e, punto di riferimento per il tutto il gruppo.
La pianificazione giornaliera, affidata agli Istruttori presenti, ha sempre previsto percorsi alternativi, da quelli di media distanza a quelli più lunghi, inserendo nel programma del giorno una sezione didattica da parte dei Tecnici, sempre disponibili. Quest’ultimo aspetto è stato molto apprezzato anche da coloro con maggiore esperienza, perché non si finisce mai di imparare.
Simpatica la composizione dei gruppi che variavano di volta in volta, cosi da consentire una maggior integrazione e scambi di opinioni o di racconti del giorno e più sovente del passato. Al briefing mattutino, il momento di conoscersi per poi conoscersi meglio nel corso della giornata.
Gli incontri mattutini o pomeridiani, sono stati un po’ a tutte le ore così da differenziare gli imbarchi, e nonostante ciò, i gruppi si incrociavano talvolta in acqua scambiando saluti con la pagaia, ma le mete differenziate non consentivano perdite di tempo. Le soste avevano il duplice scopo per un meritato riposo o per esercitarsi nell’approdo in condizioni non sempre agevoli. In queste circostanze, il divertimento era garantito.
In modo quasi sistematico, non sono mancate esercitazioni o il ripasso delle tecniche di base, sull’uso della pagaia e le manovre ad essa correlate; cose non sempre note che hanno favorito miglioramenti sia tecnici che orientati alla sicurezza propria e altrui.
Capita di rado, ma si è avuta la compagnia di un Lagotto, cane da tartufo con spiccata confidenza in acqua, che oltre ad aver attirato l’attenzione, si è trovato a suo agio in kayak, senza contare che la sua salute e sicurezza era garantita da medici veterinari che ai raduni sono sempre presenti!
Tra le escursioni più frequenti il lungo costa del parco della Feniglia sino ad Ansedonia, la torre San Biagio e suggestivi passaggi con sosta in spiaggia a sud, per una meritata sosta pranzo.
Non è mancata la pagaiata all’alba, che ha visto pochi ma intrepidi amici, ammirare il sorgere del sole e a seguire una prima colazione fuori ordinanza e di ciò si da merito a Pietro.
Una escursione quotidiana non poteva che essere attorno al promontorio dell’Argentario, senza rinunciare al periplo dell’Isolotto poco dopo l‘imbarco, per poi raggiungere la Grotta Azzurra nei pressi di Cala dei Santi, una grotta a due accessi con arco naturale.
Allungare il percorso era irrinunciabile, così da raggiungere Punta Avoltore, Punta di Torre Ciana e oltre sino a Torre Capo d’Uomo. In questa tratta sono diverse le piccole cale su cui approdare per una sosta.
Non sono mancati il giro del promontorio nei due sensi per apprezzare gli effetti di luce lungo le pareti rocciose e le cale più note come Cala Moresca e Cala Grande non distanti da Porto Ercole. Dette cale come tante altre sono raggiungibili via terra tanto che alcuni partecipanti hanno alternato kayak a mountain-bike per altre affascinanti visioni del promontorio e del suo territorio, di panorami su Giglio e Giannutri che rimarranno indelebili nella loro memoria così come il periplo della laguna di Orbetello e tutta la Riserva Naturale della Feniglia.
Le condizioni di mare incontrate sono state varie, da un mare solo lievemente increspato, così come un rientro serale con temporale incombente o uscita decisamente tranquilla
Quando un’uscita può essere di certo impegno, sono i più esperti che approfittano per esercitarsi sul surf, un modo per imparare, migliorare e divertirsi nello stesso tempo in sicurezza; inutile dire che un rientro “bagnato” ha sempre messo in evidenza l’errore e come rimediare allo stesso.
Il Camp giunge al termine e non si poteva rinunciare all’ultima escursione attorno al promontorio e per alcuni fortunati, l’ultimo tramonto e un rientro alla base con un lungo tratto veramente “sottocosta”, percependo il mare come si conviene.
Arrivederci al Sottocosta Camp 2022!!!