Di ritorno dal Symposium Pagaia 2017 in Spagna
Siamo rientrati da poco dall’appuntamento Catalano e già vorremmo tornarci, dovremo però aspettare due lunghi anni.
A Llançà, pochi chilometri dopo il confine Spagnolo che si affaccia sul Mediterraneo, nella regione Catalana, il club Pagaia organizza da 15 anni un simposium di kayak da mare nella settimana prima di Pasqua.
L’organizzazione è super collaudata e garantita dal lavoro di un bel gruppo di soci sempre cordiali e disponibili. Il clima è mediterraneo, sia nel senso del meteo (quasi sempre …) che per il calore dei rapporti tra le persone.
Quest’anno eravamo circa 200 kayaker più una trentina di istruttori.
Tra Catalani, Spagnoli, dalla Galizia, Francesi, Tedeschi, Inglesi, dall’isola di Jersey, dalla Finlandia, Norvegia e dalla Polonia, poi Russi, Rumeni, Greci, Portoghesi c’eravamo anche noi dall’Italia, pochi ma buoni.
Il Club Pagaia, grazie ad una solida collaborazione con le autorità ed il territorio, offre ai partecipanti una settimana di attività in uno scenario stupendo: Cap de Creu è la propaggine dei Pirenei che si tuffa nel Mediterraneo subito dopo il Golfo del Leone; l’inizio della Costa Brava.
I posti sono mozzafiato, tra golfi ed insenature, spiagge e coste rocciose, aree a protezione integrale e parchi marittimi abbiamo trascorso intense giornate navigando tra delfini e pesci luna, mancavano solo le balene che spesso si fanno vedere da quelle parti.
Al Simposium, che è strutturato in tre giorni di workshop, si aggiunge una settimana di escursioni guidate di quattro giorni.
I workshop propongono corsi di ogni genere e livello: dalla introduzione alla pagaia groenlandese a quelli dedicati a chi si vuole migliorare la propria prestazione, sono poi proposte le varie declinazioni dell’argomento sicurezza, leadership e gestione incidenti ma anche roll e rock hopping per chi si vuole destreggiare tra o sopra le rocce con il kayak.
Le lezioni sono proposte la sera prima tramite liste sulle quale segnarsi.
Immancabile il briefting dove, in una babele di lingue, vengono date le informazioni sulla giornata.
Le lingue. Molti dall’Italia sono preoccupati per questo aspetto ma il problema si risolve sempre con allegria. Nei momenti collettivi si formano capannelli, nei molti modi che i kayakers sanno inventare, alle lezioni si può partecipare nei gruppi dove si parla la lingua che ciascuno conosce meglio o assieme ad altri amici.
Il livello dei kayakers è nella media europea, molti sono affezionati a questo momento internazionale e ci si ritrova riportando le proprie esperienze trascorse nei due anni tra un simposium e l’altro.
Il livello degli istruttori è molto alto, sia dal punto di vista tecnico che per la didattica abbiamo ritrovato l’eccellenza, non solamente con i volti più noti ma anche con splendide “nuove” facce.
Oltre agli Inglesi e pur essendo possibili in parallelo anche corsi ed esami tre o quattro stelle BCU, quello che ha illuminato il simposum sono state le competenze, il livello, l’efficacia, la professionalità e le energie che arrivano da tutta Europa – e oltre.
Parlando della logistica il Comune di Llançà mette a disposizione l’Institut, un grosso centro scolastico, libero per le vacanze di Pasqua, dove si concentrano tutte le attività a terra, la segreteria, lo spazio tende e camper, bagni e docce, colazione e gli spazi comuni.
I kayak, durante i tre giorni di workshop, sono stati messi in spiaggia in uno spazio custodito perchè le rastrelliere del club non riuscivano ad accogliere tutti, la foto dal drone è spettacolare!
Nelle giornate di escursioni i kayak sono rimasti sulle auto pronti a spostarsi per le destinazioni vicine a Llançà, una cinquantina di km al massimo, in relazione al meteo.
Il meteo quest’anno è stato quasi estivo, la zona è spesso interessata dalla Tramontana che può soffiare impetuosa e che mette alla prova se si naviga le coste esposte a Nord. L’organizzazione propone sempre alternative per tutti; ciascuno valuta consultando le informazioni ed i bollettini meteo messi a disposizione giornalmente.
Dopo una intensa giornata in acqua, alla sera viene proposto qualcosa, reportage di viaggi, presentazione di libri o altro. La prima serata è al cinema Comunale dove viene proposto un lungometraggio, quest’anno “Esplorazioni in Antartide”, in kayak ovviamente!
Dopo i tre intensi giorni di lezioni, si prosegue con la Semana de paleo dove il Club propone più itinerari giornalieri, solitamente uno corto di 8/10 miglia ed uno lungo di 15/20 . Sul loro sito si possono scaricare le mappe.
Sempre con la formula della lista su cui confermarsi si formano così gruppi di una ventina di persone che spesso vengono ulteriormente smezzati, accompagnati da più istruttori, esperti e guide che assicurano la sicurezza in acqua e, durante la pagaiata, raccontano dei luoghi che si vanno a visitare.
Un aspetto che apprezzo molto è l’attenzione per l’ambiente e le creature che vivono in mare o nelle zone limitrofe, il Club Pagaia propone, tramite i propri soci, di osservare la biodiversità, gli animali e gli equilibri che spesso sfuggono a chi passa o non conosce il territorio.
Inoltre non mancano mai aneddoti e curiosità sui luoghi e sulle località, il lavoro dei pescatori nei minuscoli porti , le visioni di Salvador Dalì tra le rocce, la degustazione dell’ottimo cibo e vino Catalano.
Raggiungere Llançà dal nord Italia costa un migliaio di chilometri ma li vale tutti.
Marco & Laura
A-rivederci a Llançà nel 2019
alcuni link: Club Pagaia http://www.pagaia.cat/c lub/index.php/w
Simposium: http://pagaia.club/ ?lang=en