10Feb

Cronaca del Cimento Invernale 2020 sull’Alto Lario

Pur avendo programmato l’evento di due giorni, nel mese di Gennaio e in particolare nei giorni della Merla di fine mese, l’incertezza di rispettare il programma è presente e sempre fonte di preoccupazione.

In prospettiva e vista l’esperienza dello scorso anno, l’aspettativa era quella di ripetere l’imbarco e sbarco con la neve, ma avvicinandosi alla data non si vedevano segnali meteo analoghi, per cui il percorso di Sabato 1° Febbraio, poteva concretizzarsi con il “quadrilatero” che avrebbe comportato due traversate, ma il vento da nord come si sarebbe presentato?

Non restava che attendere.

Al mattino in località Dervio, si presentano in 22 all’appuntamento presso il piccolo bar  dell’imbarcadero della Navigazione Lariana dove il solito Tivano, il vento da nord, manifestava una inquietante presenza, non intensa, ma tale da muovere le acque del lago con spumeggianti creste d’onda.Un ampio parcheggio e una ampia spiaggia, il punto di ritrovo. Passano i minuti e l’atmosfera si fa più incoraggiante tanto che una delle partecipanti, un po’  timorosa, si rincuora.

La foto di gruppo con il corto striscione a ricordo e il briefing sono momenti di routine ma indispensabili prima di prender pagaia in mano.La prima traversata, pari ad un miglio nautico, ha le prue puntate sul Castello di Rezzonico e si svolge con il gruppo adeguatamente compatto e con l’ondina laterale che tende ad attenuarsi avvicinandosi alla costa. Sulla destra la parte alta del lago con Gravedona sullo sfondo e i monti sovrastanti ben innevati.

Si procede costeggiando le frazioni di Rezzonico, Santa Maria e Molvedo che nell’insieme costituiscono il Comune di San Siro. Il paese è dormiente sia per il cielo grigio che per la stagione che vede i turisti completamente assenti, mentre nel periodo primavera-estate c’è turistico movimento.

Una breve sosta ammirando Villa La Gaeta e le pareti rocciose che caratterizzano questa parte di lago, sino a raggiungere la punta nord di Menaggio da dove inizia la seconda traversata con rotta Varenna.La traversata è di due miglia nautiche senza il minimo di onda ad eccezione di quelle deboli formate da un paio di traghetti in servizio. L’unico natante incontrato è una barca a vela, che procede a motore e rimane stupita nel vedere i ventidue, lì in mezzo. Si può ben dire che l’unico traffico lacustre è quello dei ventidue del Cimento Invernale.

Allo sbarco, si procede allo svuotamento dei gavoni, perché l’appetito certo non manca. Alcune foto mostrano quanto si fosse indaffarati e molto traffico s’è creato attorno al gruppo Mutina di Modena per la proposta di degustazione del  Parmigiano Reggiano con gocce di “balsamico”!Il meteo è stato clemente e la temperatura accettabile tanto che il freddo non ha disturbato più di tanto, mentre la vista del borgo di Varenna senza sole, ha sminuito alquanto la bellezza del paese, noto come il paese degli acquarellisti e le sue case color pastello.

Il rientro s’è svolto sempre con cielo coperto, e dopo aver superato località di Bellano, con andatura rilassante si giunge alla spiaggia che ci ha visto partire.

Così dopo tre anni si conclude il “quadrilatero”.

La serata si trascorre in località Dascio con una simpatica tavolata gustando le specialità valtellinesi.

Alla Domenica 2 Febbraio ci si ritrova a Gera Lario dove si presentano in 48 che costituisce il massimo delle partecipazioni tra le 22 edizioni del Cimento.E’ tornato il sole, temperature in aumento nel corso della giornata e quindi pare sia più una edizione primaverile, ma va bene pure così.

E’ giorno di celebrazioni: “trent’anni sull’onda del CK90” che insieme a Sottocosta condivide l’organizzazione dell’evento.Il gruppo è numeroso e come non memorizzarlo con una gigantesca foto di gruppo?Le condizioni sono favorevoli e dopo aver fatto le dovute raccomandazioni e illustrato il programma della giornata, si procede all’imbarco.

I partecipanti sono di livello, tuttavia in navigazione, alta è l’attenzione da parte di tutti i più esperti.Ci vuol tempo per l’imbarco, ma non c’è fretta. Si risale il fiume Mera fiancheggiato da canneti, sino a ricompattare il gruppo al Ponte del Passo e poi procedere costeggiando l’oasi naturale del Pian di Spagna. E’ d’obbligo il giro del lago di Novate Mezzola, con le cime dei monti innevate, con il fascino che le contraddistingue.

Della spiaggia bianca per lo sbarco poco resta per via dei tronchi portati da una recente ed intensa perturbazione, ma c’è spazio per tutti.

Si scende, e dopo pochi passi nel bosco, ecco il Tempietto romanico di San Fedelino, che è visitabile avendo avuto per l’accesso la vecchia chiave forgiata.L’appetito non manca e il miracolo dei gavoni si ripete con il salato, il dolce e sempre ringraziando gli amici della Mutina, con il Parmigiano Reggiano e aceto balsamico e a chiudere, i digestivi locali.Un rientro tranquillo e soleggiato e poi un gran lavoro allo sbarco creando stupore e interesse ai turisti locali che vista la bella giornata si sono riversati sulla passeggiata a lago.Anche questa ventiduesima edizione del Cimento Invernale passa così in archivio con saluti e tantissimi arrivederci.

(testo di ellebi)

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