Cronaca del Wiskie 2019 – 30 Novembre – 1 Dicembre
testo di ellebi
Le settimane e i giorni che hanno preceduto il week-end del Wiskie sono state abbastanza tormentate, soprattutto per le continue piogge che hanno imperversato su tutto il territorio nazionale e in particolare sulla Liguria dove, contrariamente a quanto successo in passato, quest’anno è stato il Ponente Ligure ad essere duramente colpito.
Le ore invece, che hanno preceduto l’evento promettevano bene, tuttavia solo nella giornata di Sabato 30.
Finalmente si lascia casa in Brianza con temperatura sui 4°C, e poi viaggio con nebbia nella pianura padana e dopo Parma debole sole. I monti del Passo della Cisa si presentano coperti da nuvole cariche di pioggia, ma scendendo verso La Spezia, ecco un pieno sole e poi a mare, a Marinella di Sarzana, un vento debole e la spiaggia invasa da quanto portato dalle mareggiate.
Un lungo treno di onde frangenti e mare agitato all’orizzonte. Si spera che per Domenica, ci sia significativo miglioramento.
I primi arrivi in serata e consultazioni dei siti meteo con previsioni incoraggianti.
Il gruppo di “quelli del Wiskie”, uno dopo l’altro, si riunisce al punto di imbarco a Le Grazie per il rituale briefing di benvenuto, sia per illustrare percorso sia per le raccomandazioni della giornata.
Raggiunto Portovenere, alcuni vanno in avanscoperta per verificare le condizioni alla bocca del canale e il responso è positivo ma opportune sono le indicazioni date per una navigazione in sicurezza.
Ciò fatto, il gruppo si affaccia al mare aperto consapevole che da lì si sarebbero iniziate le “danze” lungo la costa dell’isola di Palmaria.
Il ballo del mattino ha trovato fine al tempo della sosta pranzo sulla lunga spiaggia della costa est, Cala del Pozzale.
Qui di seguito le sensazioni di un amico del gruppo che ha così interpretato la navigazione tra Portovenere, e le isole di Palmaria e Tino.
Ubriache si muovono in bilico, si tengono una contro l’altra, sono pachidermi liquidi con dentro una follia repressa. Lucide, scivolose, ripide, creano figure astratte di acqua salata, formano crinali, valli, colline, riccioli, creste, pareti. Intrise di bellezza, sculture, fantasmi di materia, come anime ribelli scalano le falesie e si schiantano prigioniere della forza di gravità.
Da Portovenere, 45 kayak scivolano in silenzio sotto la chiesa grigia, felici, ognuno ha dentro un sogno, un gioco, una passione, una paura. Scafi colorati, fragili, spinti da braccia deboli scrivono le loro scie sul mare. Plastica viva che ne accarezza gli umori e spera di addomesticarne il carattere irascibile.
Occhi grandi incantati dalla bellezza fiutano armonia, cuori piccoli cercano ordine nel grande caos padrone del palcoscenico, mani forti stringono pagaie, armi di questa giostra cavalleresca.
Siamo in tanti sotto il sole tiepido, il cielo azzurro, abbagliati da mille riflessi, rapiti dal grande spettacolo.
Nell’antichità, Gibilterra era la porta dell’ignoto, per noi è il passaggio tra Palmaria e Portovenere, di qua la pace, di là la guerra. Non credevo di vederci tutti in quel mare formato, anzi ero convinto che fatte le prime pagaiate qualcuno avrebbe alzato bandiera bianca, o si sarebbe fatto un bagno indesiderato. Siamo stati bravi, ragazzi in gamba, ci siamo divertiti in buona compagnia.
È stata un’altra iniziativa di Sottocosta premiata dal meteo e dal benessere scatenato dallo stare insieme in mare, in kayak.
Si riprende la navigazione verso l’isola di Tino, dove l’attracco è possibile in un solo giorno dell’anno, e la prua è ora rivolta alla secca dove è posto lo stele della Madonnina, ed è annuale consuetudine lì sostare, ma le lunghe onde si alzano sullo scoglio creando improvviso frangente ove appropriato “appoggio” salva da possibile ribaltamento.La situazione del mattino lungo Palmaria, si rivive attorno all’isola di Tino dove è opportuno pagaiare a debita distanza dalle pareti rocciose e infine il piacere di esercitarsi con il surf su onda lunga, ma ciò è di breve durata.
Il rientro a Le Grazie con il sole ormai al tramonto, una luce e colori particolari a chiudere una indimenticabile giornata di mare.
La serata ritrova i partecipanti a questa due giorni uniti attorno al tavolo per la cena e a seguire, tanti brindisi rallegranti con la distribuzione ai presenti de “la busta del buon ricordo”.
Le strane bizze del tempo fanno sì che la seconda uscita, con imbarco da Marinella di Sarzana, alla foce del Magra, sia all’insegna di cielo coperto e di mare apparentemente tranquillo. Chi scrive saluta con un certo rammarico i più di venti amici, che raggiungeranno Punta Bianca e Capo Corvo all’altezza di Montemarcello.
E’ qui che le condizioni del mare, la prospettiva di vento e intense piogge inducono al rientro, che avviene con onda a sfavore e movimento confuso tale da costringere ad una instabile danza, ma all’arrivo il grado di soddisfazione è comunque alto.
Con i saluti e gli .. alla prossima! anche questa edizione del Wiskie 2019 si conclude con la convinzione che rimarrà ben impressa nella memoria di tutti i partecipanti.
Nota: Video wiskie 2019 visibili
long version: https://youtu.be/Ub7iyAiMZic
short version: https://youtu.be/XofehwbIetg