Informazioni

Titolo: Periplo dell’Isola di Grado

Luogo: Friuli-Venezia Giulia - Gorizia (GO) - Grado

Distanza: Distanza: 15 miglia nautiche

Durata Prevista: Durata prevista: 5:0 ore

Difficoltà: Difficoltà: Moderata (M)

Informazioni Generali

                                                     Un’escursione tra mare e laguna

 

Descrizione Difficoltà: Se svolto in senso orario ed in assenza di vento l’unica difficoltà è rappresentata dalla lunghezza e dal caldo in laguna nei mesi estivi. Se percorso in senso antiorario e con Bora, può diventare anche molto impegnativo.
Caratteristiche del Litorale: Il lato rivolto al mare dell’isola è interamente sabbioso, quello interno rivolto verso la laguna è composto principalmente da argini in terra o in pietra oppure può essere melmoso
Venti e Correnti Predominanti: Il vento predominante in zona è sicuramente la Bora (Proviene da NE) che può raggiungere velocità anche di 100 km/h. Le correnti più importanti invece sono quelle di marea (anche oltre un metro e fino a 3-4 nodi) in prossimità degli imbocchi della laguna
Ridossi: Tutta la laguna è abbastanza ridossata rispetto ai venti a parte quelli provenienti da nord. Il resto del tragitto è invece completamente esposto a parte il tratto di diga foranea posta a protezione della città vecchia.
Vie di Fuga: Il lato verso il mare è tutta una spiaggia ed è quindi possibile fermarsi ovunque. Nella parte lagunare invece non è sempre semplice fermarsi a causa degli argini dei canali non molto agevoli. Ci si può fermare comunque all’Isola di Barbana ove si trova anche un Bar, un Self Service e delle camere per dormire.
Collegamenti: L’Isola di Grado è collegata tramite pulman di linea con tutte le principali località della regione. Non esistono però ad oggi noleggi di kayak sul posto.
Coordinate Imbarco: Lat. 45° 41′ 00″ oppure in estate 45° 40′ 44″ – Long. 13° 24′ 23″ oppure in estate 13° 22′ 52″
Descrizione Imbarco: Essendo un percorso circolare ci si può imbarcare ovunque su tutto il lato a mare. Consiglio, in periodo estivo, di farlo solo dalla spiaggia di Grado Pineta in quanto a Grado centro è impossibile parcheggiare. Fuori stagione invece è comodissima la Spiaggia Vecchia. Sul lato laguna invece, ci si può imbarcare o in zona cimitero o sull’isola della schiusa. Per quest’ultimo punto, in stagione, tutti i parcheggi sono a pagamento.
Coordinate Sbarco: Lat. Vedi imbarco – Long. Vedi imbarco
Descrizione Sbarco: Essendo un percorso circolare si sbarca esattamente nello stess posto in cui ci si è imbarcati.
Soste: E’ possibile fermarsi all’Isola di Barbana per visitare il santuario o per approfittare del bar e del self service. Prenotando è possibile anche pernottare. Per il resto del percorso, invece, ci si può fermare solo sul lato rivolto al mare e praticamente ovunque in quanto tutta questa parte è sabbiosa. Nei pressi della pineta e sulla spiaggia nuova sono presenti anche bar e ristori sulla spiaggia.
Racconto: Partendo dal cimitero di Grado, si fa rotta verso l’isola di Barbana. La si lascia sulla destra proseguendo lungo il canale principale fino ad un bivio al quale prenderemo a destra. Continuando a percorrerlo, raggiungeremo una delle bocche della laguna, ovvero quella di Primero. Da qui, svoltando a destra ma tenendoci per alcune miglia anche un chilometro al largo per evitare le secche, percorreremo tutte le spiagge di Grado fino alla diga foranea ed all’ultima delle spiagge ovvero la cosiddetta spiaggia vecchia dove incontreremo la seconda bocca lagunare, quella del porto. Costeggiando il muraglione in pietra, si entra quindi nella bocca mantenendo il lato destro del canale e continuando a seguire il profilo dell’isola fino a raggiungere nuovamente il punto di imbarco.

In Mare

Pubblicazioni: http://www.turismofvg.it/Localita/Grado http://www.santuariodibarbana.it/public/prosite/ http://www.comunegrado.it/
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Punti Cospicui: Si può fare sempre riferimento al campanile di Grado, visibile per quasi tutto il tragitto. Nella parte interna della laguna c’è poi quello del Santuario di Barbana. Usciti in mare dalla prima bocca lagunare, una costruzione nera posta nella zona della pineta ci fa quasi da faro per capire che rotta tenere dopo aver allargato la traiettoria per evitare il banco sabbioso denominato Mula di Muggia.
Divieti e Restrizioni: Nella parte lagunare tutte le isole, esclusa quella di Barbana, sono private ed è quindi vietato, se non per motivi di emergenza, lo sbarco. Nel periodo aprile-ottobre, la parte di canale che va dalla bocca della laguna lato porto fino all’isola della schiusa, l’ingresso al porto-canale, ed il canale che separa l’isola della schiusa dal resto di Grado, sono interdetti alla navigazione a remi. Bisogna quindi navigare appena fuori dalle briccole (pali di legno delimitanti i canali colorati o bianco-verdi o bianco-rossi)
Pericoli: Con la bassa marea sono frequenti, nella zona della laguna, le barene e le velme ove è facile incagliarsi. Se dovesse succedere, non è assolutamente consigliabile scendere dal kayak per spingerlo in quanto sicuramente si affonderebbe in esse ed inoltre potrebbero esserci conchiglie di ostriche o cozze che possono provocare quasi sicuramente tagli e lacerazioni. E’ quindi fortemente sconsigliato uscire dai canali segnalati. Uscendo dalla bocca lagunare di Primero, esiste un banco sabbioso che ci costringe a stare a circa un chilometro dalla spiaggia onde evitare incagli. Con vento di scirocco la bocca lagunare di porto si trasforma in una vera e propria lavatrice con onde predominanti in poppa che possono raggiungere anche l’altezza di un paio di metri. Visto il traffico navale che può sopraggiungere sopratutto nel periodo estivo, è sconsigliato avventurarsi in essa se non si è molto preparati.
Possibilità Bivacco: Sul lato lagunare l’unica possibilità è l’isola di Barbana ove si trova un convento che mette a disposizione posti letto. Per il resto, fermarsi a dormire è praticamente impossibile e sopratutto vietato al di fuori dei numerosi campeggi.
Stazioni Radio: La capitaneria di Trieste utilizza di norma il canale 25 del VHF

A Terra

Antropizzazione: Tutta la zona che guarda la laguna e quella di Grado pineta, ospitano nuove costruzioni residenziali. La zona compresa tra il canale del porto ed il ponte girevole è invece quella più industrializzata. Il resto dell’isola custodisce la parte più antica.
Accoglienza: L’isola di Grado offre tutti i tipi di accoglienza possibile dal campeggio all’hotel 5 stelle.
Aspetti Naturalistici: La parte naturalistica più importante è sicuramente la laguna che si è formata dopo il V secolo ed è divisa in un settore occidentale (la palù de soto), più esteso e ricco di isole, ed in uno orientale (la palù de sora), che si estende a nord dell’isola di Grado. Caratteristica della laguna è la presenza dei casoni, semplici abitazioni con tetto di paglia utilizzate in passato dai pescatori gradesi. La laguna è ricca di essenze arboree (tamerici, olmi, pioppi, ginepri e pini), mentre la fauna presenta una notevole varietà di volatili, tra i quali gabbiani, garzette, aironi cinerini, germani reali e rondini di mare.
Aspetti Turistico-Culturali: Già porto romano a servizio di Aquileia, Grado si sviluppò attorno al 452 quando molti abitanti si rifugiarono sull’isola per sfuggire alle orde degli Unni guidati da Attila. In seguito all’invasione dei Longobardi in Friuli, il Patriarca Paolino vi trasferì la sede del Patriarcato di Aquileia. Grado crebbe di popolazione ed acquisì quindi un ruolo politico e religioso di primo piano, testimoniato dalla costruzione delle maestose basiliche di Santa Eufemia e di Santa Maria delle Grazie, entrambe della fine del VI secolo. L’emergere di Venezia come centro dominante delle lagune venete segnò però il lento declino dell’isola, che fu aggravato dalla ricostruzione della città di Aquileia a cavallo fra il IX ed il X secolo. A partire dal XII secolo lo stesso Patriarca di Grado (che nel 1451 diverrà, anche nel nome, Patriarca di Venezia) trasferì la sua residenza alla Basilica di San Pietro di Castello, a Venezia. Grado divenne quindi un povero paese di pescatori, e tale rimase nei secoli successivi, appartenendo al Dogado, la stretta lingua di terra che si estendeva dal delta del Po a Grado e sin quasi a Monfalcone: un insieme di lagune, barene, canali e corsi d’acqua direttamente amministrati dalla città di Venezia e che assicuravano alla Serenissima il diretto controllo di buona parte del litorale alto-adriatico, ma senza quasi penetrare nella terraferma. Con il Trattato di Campoformio (1797) e la fine della millenaria Repubblica Veneta, Grado entrò a far parte dei domini di casa d’Austria che, eccettuata la breve parentesi napoleonica, ne mantenne il possesso fino al 1918. A questo periodo risalgono le origini di Grado come stazione balneare che, avviate alla fine dell’Ottocento, portarono l’isola ad ospitare, già agli inizi del Novecento, personalità come Freud e Pirandello. In quegli anni Grado, che dipendeva amministrativamente da Gorizia, venne dotata dell’attuale diga con passeggiata a mare e del caratteristico porto interno. Al termine della prima guerra mondiale l’isola, che nonostante la prossimità del fronte fu sostanzialmente risparmiata dalle vicende belliche, venne annessa al Regno d’Italia. Nel 1936 Grado fu collegata alla terraferma con un ponte che pose fine al secolare isolamento dell’isola. Una rapida espansione urbanistica, accompagnata da opere di bonifica e di contenimento delle acque, ha quindi notevolmente ampliato le dimensioni dell’abitato.
Approvvigionamenti: A grado si trovano numerosi supermercati ed alimentari aperti tutto l’anno. A Barbana poi ci sono un bar ed un self service. Sulle spiagge durante l’estate vi sono numerosi bar e ristori.
Scuole di kayak sul territorio, servizi, negozi, noleggio kayak e materiali: Non vi sono punti di noleggio kayak in zona ma sono numerose le ditte che si occupano della manutenzione dei natanti di qualsiasi tipo.
Insegnanti di zona, numeri utili: Insegnanti di riferimento in zona: Carletti Fabio (Cell. 340 5767279), Pittia Riccardo (Cell. 335 7284722) Ass.ne Canoa Kayak Friuli (www.canoafriuli.com – info@canoafriuli.com) Della Bianca Damiano
Numeri Utili: Guardia costiera di Grado 0431 80050

Crediti

Data Inserimento: 09/05/2013

Proposta da: Pittia Riccardo

Data Modifica: 20/09/2013

Modificato da: Pittia Riccardo