Informazioni
Titolo: Periplo dell’oasi naturalistica della foce dell’Isonzo “Isola della Cona”
Luogo: Friuli-Venezia Giulia - Gorizia (GO) - San Pier d'Isonzo
Distanza: Distanza: 7 miglia nautiche
Durata Prevista: Durata prevista: 2:30 ore
Difficoltà: Difficoltà: Facile (F)
Informazioni Generali
Il paradiso naturalistico friulano
Descrizione Difficoltà: | La discesa del tratto dell’Isonzo è normalmente agevolata dalla corrente del fiume e la risalita del canale della Quarantia non presenta alcuna difficoltà. In caso di Bora forte però le onde del mare ed il vento possono entrare anche per una decina di chilometri all’interno del fiume creando qualche problema nel tratto interessato e rendendo il percorso moderatamente difficile; in questo caso nel canale della Quarantia la bora spingerebbe il pagaiatore rendendo veloce la risalita dello stesso. |
Caratteristiche del Litorale: | Le sponde dell’Isonzo e del canale della Quarantia sono completamente composte da terra e fango e non è semplice scendere. Nel canale Taglio si hanno le pietre frangiflutti da un lato ed il fango dall’altro. |
Venti e Correnti Predominanti: | Lungo l’Isonzo normalmente la corrente scende ma nell’ultimo tratto, con l’alta marea sigiziale il mare entra nel fiume. Il vento predominante è la Bora che arrivando dal Carso entra direttamente nei due canali creando, se forte, alcune difficoltà. |
Ridossi: | Gli unici ridossi dal vento sono forniti dal canale artificiale Taglio e dalle sue pietre frangiflutti. Questo canale è la parte terminale della famosa Litoranea Veneta. Il resto del percorso, in caso di vento di Bora, è completamente esposto. |
Vie di Fuga: | Si può uscire tranquillamente dal percorso sbarcando dalla parte dell’Isonzo nel porticciolo del Caneo posto all’incrocio con il canale dell’Isonzato. Per quanto riguarda invece il canale della Quarantia, il suo lato destro (percorrendolo da sud verso nord come in questa descrizione) è totalmente accessibile con diverse difficoltà dovute al tipo di sponda. |
Collegamenti: | L’oasi naturalistica è raggiungibile solo con mezzi propri in quanto non sono presenti collegamenti pubblici di nessun tipo. |
Coordinate Imbarco: | Lat. 45°45’35″N – Long. 013°29’52″E |
Descrizione Imbarco: | Arrivando dalla strada che collega la terraferma con l’oasi, si incontra sulla destra una diga in cemento che sarà il nostro punto di sbarco. Appena questa termina, sul lato destro una piccola stradina sterrata lunga 3-4 metri entra nell’Isonzo ed è un posto ideale per imbarcarsi. |
Coordinate Sbarco: | Lat. 45°45’37″N – Long. 013°29’54″E |
Descrizione Sbarco: | Una decina di metri prima del punto d’imbarco, si scende abbastanza comodamente sulla diga in cemento. |
Soste: | Si può sostare al porticciolo del Caneo che si trova all’incrocio tra il fiume Isonzo ed il canale dell’Isonzato senza particolari problematiche. Il punto successivo è all’interno del Canale Taglio dove però serve un pò di pratica in quanto la sua sponda destra è composta da blocchi di pietra a volte ricoperti da mitili mentre la sponda sinistra non è consigliabile per la presenza di fango. Nel canale della Quarantia invece si può sostare presso i casoni che sono sulla sua sponda destra (percorrendolo nel nostro senso di marcia) ma essendo privati è consigliabile farlo solo per emergenza. |
Racconto: | Ci si imbarca nel fiume Isonzo da una stradina sterrata posta poco dopo la diga in cemento costruita per separarlo dal canale della Quarantia e se ne segue la corrente verso Est. Alla sinistra si costeggierà l’oasi naturalistica delle foci dell’Isonzo chiamata anche Isola della Cona in quanto originariamente, fino alla costruzione della diga, questo territorio era appunto isolato dalla terraferma. Quasi al termine del fiume si incrocia, sul lato destro, il canale dell’Isonzato, e da qui si inizia quindi a percorrere il tratto terminale della Litoranea Veneta. Appena arrivati alla foce, sulla sinistra inizia il canale Taglio, canale creato artificialmente dopo la costruzione di una diga foranea a protezione dei terreni retrostanti e parte terminale della Litoranea, che si percorre interamente fino all’ultima briccola. Da qui si punta la prua verso il canale della Quarantia e così facendo si evita la zona delle secche che resterà invece alla nostra sinistra. Una volta entrati anche in questo canale, lo si percorre quasi completamente fino a quando, sulla sinistra, si incontra le diga in cemento vicino alla quale ci siamo imbarcati. |
In Mare
Pubblicazioni: | http://www.turismofvg.it/Parchi-e-riserve-naturali/Riserva-Naturale-della-Foce-dell-Isonzo http://www.parks.it/riserva.foce.isonzo/iti_dettaglio.php?id_iti=1460 Attualmente altri siti sono in fase di realizzazione. |
Collegamento a Google Earth : | Apri l’itinerario su Google Maps in una nuova finestra Scarica l’itinerario per usarlo su Google Earth |
Punti Cospicui: | All’interno del fiume Isonzo e del Canale della Quarantia non esistono punti cospiqui a cui far riferimento se non l’incrocio con il canale dell’Isonzato. Nel breve tratto di mare che invece separa il canale Taglio dall’ingresso del Canale della Quarantia, si hanno a disposizione per eventuali triangolazioni, il Castello di Duino, il serbatoio dell’Acqua, il campanile di Sistiana, le ciminiere della centrale Enel di Monfalcone, i Silos di Marina Julia e la torre piezometrica di Aurisina. |
Divieti e Restrizioni: | L’Oasi naturalistica non prevede divieti specifici di sbarco ma, alla foce dell’Isonzo, e precisamente dal lato est della massicciata del canale Taglio, si è venuta a creare negli anni un’isola composta da sedimenti in cui nidificano moltissime specie di uccelli e nella quale è vietato l’accesso. Tale divieto è segnalato da cartelli. Nei casoni del canale della Quarantia è preferibile non accedere senza aver chiesto il permesso ai proprietari. |
Pericoli: | Appena usciti dalla copertura del canale Taglio evitare assolutamente di restare vicini alla costa che si trova alla sinistra in quanto la zona è di bassi fondali nei quali anche un kayak può restare impantanato. Si deve proseguire quindi fino all’ultima briccola, i pali verdi e rossi che delimitano i canali, e solo da li orientare la prua verso l’imbocco del canale della Quarantia. Occorre porre attenzione anche allo sbarco in caso di bassa marea sigiziale in quanto oltre la diga sono stati affondati dei cubi di cemento che potrebbero sporgere se il livello del canale si abbassa molto. |
Possibilità Bivacco: | Nella zona dell’ Oasi non è possibile bivaccare ma presso il centro visite è possibile prenotare una stanza per dormire. |
Stazioni Radio: | La capitaneria di porto di Trieste usa normalmente il canale 25 del VHF |
A Terra
Antropizzazione: | La zona, essendo oasi naturalistica, non è antropizzata se si escludono i casoni della Quarantia ed il porticciolo del Caneo. |
Accoglienza: | L’unica struttura presente è il centro visite dell’Oasi naturalistica. |
Aspetti Naturalistici: | Nella riserva si segnala la presenza di un elevatissimo numero di specie di uccelli legate alla zona umida. In particolare, nella parte della Riserva denominata Isola della Cona è in corso da anni il monitoraggio dell’avifauna che ha permesso di censire un totale di 322 specie stanziali, svernanti o di passaggio. Si segnala poi la presenza di un nucleo stanziale di cavalli della Camargue che pascolano liberi nel territorio della riserva e che sovente si notano sulle sponde dell’Isonzo. Per finire sono presenti poi anche alcuni bovini, reminiscenze del passato agricolo della riserva, che, come i cavalli, vivono liberi nel territorio della riserva. |
Aspetti Turistico-Culturali: | La riserva naturale della Foce dell’Isonzo è un’area naturale protetta del Friuli Venezia Giulia istituita nel 1996. La riserva, che occupa una superficie di 2.406 ha sulla terraferma a cui si aggiungono 1.154 ha in acqua, protegge il territorio lagunare alla foce del fiume Isonzo. La documentazione storica del posto relativa alla fine del 1800 indica la zona dell’isola della Cona caratterizzata da una natura selvaggia con una prevalenza di vegetazione palustre e boschiva ricca di risorgive che confluiscono nel canale Quarantia che separa l’isola dalla terra ferma. Nel 1937-38 si avviano i lavori di costruzione di una diga all’interno del sistema dell’Isonzo che permette di creare un collegamento terrestre all’Isola della Cona. La foce dell’Isonzo come la totalità delle zone umide acquitrinose della bassa friulana vennero poi completamente eliminate e solo nel 1976 si cominciò a pensare a progetti di possibile ripristino e tutela nell’ambito della protezione ambientale. Nel 1983 una legge regionale inizia un graduale ripristino delle aree palustri che si avvia con il riallagamento dell’isola della Cona. Il primo progetto di area protetta risale al 1983 e finalmente nel 1996 la regione Friuli Venezia Giulia istituisce attraverso una legge regionale la Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo. |
Approvvigionamenti: | Nella zona non sono presenti punti di approvvigionamento. |
Scuole di kayak sul territorio, servizi, negozi, noleggio kayak e materiali: | All’interno dell’Oasi sono presenti un punto ristoro ed una foresteria con uso cucina previa prenotazione |
Insegnanti di zona, numeri utili: | Cooperativa Rogos Tel. 3334056800 mail: inforogos@gmail.com Capitaneria di porto di Monfalcone 0481496611 |
Numeri Utili: | Insegnanti di riferimento in zona: Fabio Carletti, Riccardo Pittia Associazione Canoa Kayak Friuli (www.canoafriuli.com – info@canoafriuli.com) La zona è molto frequentata dai kayakers dell’associazione. |
Crediti
Data Inserimento: 20/09/2013
Proposta da: Pittia Riccardo
Data Modifica: 20/10/2013
Modificato da: Pittia Riccardo