… quel ramo del lago di Como che non volge a mezzogiorno
testo di ellebi
Il nome di questo raduno lariano ha una sua storia, un’idea nata un po’ in contrapposizione all’incipit del capolavoro manzoniano dove la differenza sta nella omissione del “non”.
Pur considerando il periodo, sono sempre numerosi gli Amici del kdm che si candidano al richiamo a loro rivolto per una giornata sul Lario partecipando e andando alla scoperta di quel ramo del lago che molto spesso è trascurato dagli amici di pagaia.
Il meteo stabile nel week-end non ha creato defezioni, per cui alla partenza si sono trovati in una trentina pronti ed entusiasti, atmosfera questa percepita e la foto di gruppo ne è la visibile testimonianza.
Date le consuete raccomandazioni, si prende il via per il bacino di Como con lo scopo, sì di vedere la città dal lago, ma in particolare,di propagandare il kayak da mare mostrando un gruppo compatto ai turisti che affollano il lungo lago e quelli che passeggiano sulla diga foranea.
Lo scopo sembra raggiunto stando alla miriade di foto che vengono scattate ed ai saluti che vengono riservati; un modo di “seminare” sperando che l’interesse dimostrato, possa portare, un domani, nuovi simpatizzanti.
I battelli a pale sono l’attrazione maggiore e nel corso della giornata si sono incontrati più di una volta e il divertimento è stato nostro, ovvero “giocare” sulle onde da loro create.
Lasciato alle spalle il bacino di Como, si prosegue verso nord tra sontuose ville e abitazioni sul lago arroccate sui versanti scoscesi e questo genere di panorama è stato compagno per tutto il giorno. La costa est è molto meno sviluppata di quella ovest, sia per la conformazione del territorio sia perché meno esposta al sole.
Si raggiunge Torno ed il suo porticciolo merita una breve sosta per la vista della chiesa con un bellissimo rosone sulla facciata e per la vita che scorre sulla piazzetta sull’ora del mezzodì.
Superato il promontorio di Torno si raggiunge Villa Pliniana perfettamente restaurata è meta di visite via terra ed ora anche via lago con l’installazione di nuovo pontile anche per piccoli battelli.
E’ tempo di scendere a terra per la sosta pranzo a Faggeto Lario scoprendo che in bassa stagione può essere un buon punto di imbarco.
In mattinata si è fatto cenno all’orrido di Nesso, e quindi come mancare a questa meta? Un po’ consapevole che suddetta meta avrebbe aumentato il percorso, lo scrivente non ne ha fatto cenno, per cui, visto il meteo favorevole, si è proseguito sino a Nesso. Un tratto di costa non più rallegrato da eleganti ville ma torreggianti borghi arroccati sulle pendici dei monti.
Una visita all’orrido dove il fresco è quanto mai gradito con la spumeggiante cascata sullo sfondo. Qui il giro di boa per la via del rientro.
Si attraversa il lago nel punto più stretto per limitare al massimo il traffico lacustre, puntando su Torriggia. Questo tratto di costa vede un susseguirsi di paesi che si possono solo distinguere dai pontili della navigazione perché è un susseguirsi di case.
Possibilità per una sosta per un gruppo di kayak così numeroso? Nessuna. Aspetto questo sottovalutato e i pochi approdi possibili, sono resi impossibili dai villeggianti e turisti che trovano con il lago, loro refrigerio.
Dopo Torriggia, i borghi e paesi incontrati si citano in sequenza, Laglio, Carate, Urio, Moltrasio e Cernobbio a due passi da Tavernola, nostro punto di partenza e d’arrivo.
Una bevanda al sapore di luppolo, una pizza e tanti saluti hanno concluso la giornata e con questa succinta cronaca de … quel ramo del lago di Como che non volge a mezzogiorno, si dà appuntamento … alla prossima!
4 Agosto 2019